IMPIANTI ELETTRICI
Qualche volta fa bene “fare il punto” anche su cose o concetti che si danno per scontati, per esempio l’IMPIANTO ELETTRICO..
Per impianto elettrico s’intende un insieme di componenti elettrici aventi caratteristiche elettriche tra di loro coordinate e realizzato al fine di ottenere uno scopo che puo’ essere l’illuminazione relativa ad un appartamento piuttosto che di un complesso industriale , piuttosto che l’alimentazione necessaria al funzionamento di una macchina utensile ect.
“Tutto” parte dal “punto di fornitura” che e’ la “fonte” messa a disposizione dal fornitore e dalla quale viene prelevata l’energia che verra’ poi distribuita normalmente (ma non esclusivamente) tramite “i cavi elettrici”.
Gli impianti elettrici si possono suddividere in due grandi categorie:
IMPIANTI ELETTRICI CIVILI e IMPIANTI ELETTRICI INDUSTRIALI.
Con al definizione “impianti elettrici civili” normalmente s’intendono gli impianti elettrici relativi ad abitazioni private mentre con la terminalogia “impianti elettrici industriali” normalmente s’intendono impianti elettrici al servizio di contesti di libero accesso pubblico (scuole , ospedali ect.) o di produzione (impianti industriali, luoghi di lavoro ect. ) .
Guasti o malfunzionamenti sono i contesti dove la figura dell’elettricista (esperto in impianti elettrici) trova la sua naturale collocazione . Le principali situazioni d’intervento possono considerarsi cosi:
- cortocircuito: di solito e’ un isolamento difettoso che danneggia le apparecchiature e puo’ danneggiare indirettamente le persone;
- dispersione elettrica: problema dovuto normalmente ad un difetto d’isolamento , puo’ danneggiare le persone;
- sovraccarico: problema dovuto a un dimensionamento sbagliato dei conduttori o a carichi troppo elevati (impianto sano), che deteriora le apparecchiature e può portare, nel tempo, a cortocircuiti e dispersioni;
- sovratensione: problema dovuto a un fulmine o a un altro effetto fisico indesiderato (impianto sano)[ Cos’è un impianto sano? E perchè danneggerebbe le apparecchiature?], che danneggia le apparecchiature.
Per evitare che questi eventi producano danni alle persone o alle cose, devono essere installati appositi apparecchi di protezione. I principali apparecchi sono:
- interruttore magnetotermico: è un dispositivo per la protezione dell’impianto, che integra sia una protezione magnetica per i cortocircuiti, sia una protezione termica per i sovraccarichi;
- interruttore differenziale (popolarmente ed erroneamente noto come “salvavita”): è un dispositivo per la protezione delle persone, che protegge dalle dispersioni elettriche;
- interruttore magnetotermico differenziale: è un dispositivo per la protezione di impianto e persone, che integra tutt’e tre le protezioni magnetica, termica e differenziale;
- fusibile: è un dispositivo per la protezione contro le sovracorrenti, negli impianti domestici è utilizzato quasi esclusivamente per la protezione di piccoli utilizzatori come alimentatori per impianti citofonici o trasformatori per campanelli, in ambito industriale trova impiego comune nella protezione dei motori contro i cortocircuiti; dev’essere sostituito ogni volta che interviene;
- scaricatore: è un dispositivo per la protezione dell’impianto, che protegge dalle sovratensioni.
- Salvamotore: è un interruttore magnetotermico specifico per la protezione dei motori contro sovraccarichi e cortocircuiti, con soglia d’intervento termico tarabile; spesso è sostituito da un interruttore termico per motori abbinato a fusibili.
Inoltre, perché gli interruttori differenziali possano funzionare adeguatamente devono essere coordinati con un impianto di messa a terra, ma il loro utilizzo è indispensabile (oltre che obbligatorio) anche negli impianti che ne sono privi.
Leggi e norme Europoee e Nazionali sono continuamente pensate, predisposte, emanate, elabarate, migliorate, al fine di rendere sempre piu’ sicuro e funzionale il “sistema elettrico” e il personale predisposto alla progettazione, gestione dello stesso.
Esempi importanti sono: la Commissione elettrotecnica internazionale (IEC) e il Comitato europeo per la normalizzazione elettrotecnica ((CENELEC) successivamente adottate dagli enti di normazione nazionale.
In Italia La legge 5 marzo 1990, n. 46 regolava la progettazione degli impianti elettrici, in seguito e’ stata sostituita dal D.M. 37 del 22 gennaio 2008; tale decreto ministeriale stabilisce quali siano i soggetti abilitati a progettare e realizzare le principali tipologie di impianti relativi a tutti gli edifici e a quali obblighi e prescrizioni debbano attenersi tali soggetti.
Fondamentale nella progettazione, realizzazione e collaudo di un impianto elettrico sono le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) a metterlo in regola. Gli impianti elettrici in bassa tensione alimentati da un ente elettrocommerciale devono comprendere un impianto di messa a terra (sistema TT) in quanto necessario per la protezione dai contatti indiretti.