Oscar Marangone – ELETTRICISTA – VARESE –

Installazione manutenzione impianti elettrici – Dichiarazioni di conformita' – dichiarazioni di rispondenza

COME CI SI METTE “ON LINE”? PRIMA PARTE.

In altre parole come si passa dall’anonimato alla “presenza”  in Internet?

Partendo dal dato di fatto che “essere in rete” per i piu’ (a torto o a ragione ma cosi e’… )… significa “banalmente” inserire il proprio nome… il nome della propria attivita’…. ect. in GOOGLE… e osservare che si “compare” nell’elenco che il grande motore di ricerca regala… si puo’ affermare che “esserci” puo’ semplicemente significare (per i piu’) “vedersi” comparire tra i profili in Facebook piuttosto che su Instagram , Linkedin ect. insomma sui social, e in effetti e’ pur sempre un “esserci” (tra l’altro piuttosto imprescindibile per quasi tutte le attivita’).
Subito dopo per i piu’ significa comparire tra le attivita’ (ora parliamo solo di attivita’) segnalate sulla cartina di Googlemap… del proprio circondario geografico, e questo spesso e’ davvero molto importante se l’obbiettivo primario e’ quello di farsi “localizzare”, trovare, ribadire la propria presenza.
Esempio pratico: Marangone Oscar impianti elettrici.
Inserendo le parole “impianti elettrici Varese” in Google avremo:

Nulla di piu’ semplice da ottenere…. Google non aspetta altro che ci si faccia avanti consultando le dettagliate e semplici indicazioni per ottenere il tutto….Basta darsi da fare per qualche minuto, non piu’ di una decina “tutto compreso”. Il nome della nostra attivita’ prima o poi… comparira’ tra quelle segnalate, e nel caso si desideri che sia la prima… bhe’…per questo tipo di discorsi ora non e’ il caso, si INIZIA ad entrare in territorio “seo”… parola quasi magica , probabilmente ai limiti del mistico, di fatto una vera e propria specializzazione in ambito marketing web se praticata seriamente e con vera “cognizione di causa”. Diciamo che “esserci su Google” e’ quanto di piu’ banale ci possa essere, ma   esserci tra i primi risultati o comunque in posizioni strategicamente  utili (non e’ detto che siano le primissime posizioni) …. e’ l’esigenza  che ha fatto diventare Google il colosso economico assoluto che e’…..

In entrambi i casi (esserci) non serve scrivere un “tutorial”, basta come detto , seguire le abbondanti e dettagliate indicazioni che si trovano puntualmente nella Home page di qualsiasi social cosi come tra le info che Google (per molti e’ la rete… ) fornisce nei minimi dettagli, non serve un esperto, basta leggere ed avere ovviamente… un minimo di pazienza (qualche giorno) e tutto prendera’ “forma”, in altre parole si comparira’ tra le attivita’ segnalate (ho scritto comparira’…. non “si comparira’ nelle prime posizioni”)….
A questo punto pero’ diventera’ presto un’esigenza quella di poter “compilare” in modo esaustivo tutti i campi “info”, e quello piu’ importante normalmente diventera’ quello relativo al SITO INTERNET… Insomma ok “esserci” su Google ma senza un sito… servira’ solo a mettere a disposizione di chiunque il proprio numero di telefono, il proprio indirizzo e poco di piu’….
anche se DI FATTO spessissimo sono le uniche informazioni  che effettivamente l’utente cerca.

COME SI “ARRIVA” AD AVERE UN PROPRIO SITO INTERNET?
OGGI la procedura e il costo… si riducono a pochi minuti di fatto e quelli piu’ importanti sono quelli da dedicare alla scelta di un NOME da trasformare in dominio (www.nomescelto.com.. it… net… org… info… )….
COME SI FA?
“pensato” il nome si va sulla home di un qualsiasi provider … e si verifica che QUEL nome non sia gia’ stato “preso” da qualcuno….

FERMO RESTANDO QUESTO PUNTO (nome e verifica dello stato di “disponibilita’” di quel nome), esiste oggi molto molto piu’ di ieri, una strada “parallela” che consente di arrivare ad un “sito personale” seguendo procedure molto “assistite”, un esempio per tutti rimanendo in Italia(ne esistono ormai a decine anche in Italiaì) :FLAZIO.com e uno per tutti a livello “internazionale”: squarespace (questa e’ la “filiale” italiana).
Basta leggere… e quindi decidere se seguire o meno il percorso “assistito”… se si decidera’ per il si il tutto si rivelera’ relativamente semplice (normalmente un po’ meno di quanto promesso in fase promozionale) e il risultato sara’ quello sperato, vedersi “comparire” on line, essere on line….. Non penso serva aggiungere altro, gli esempi riportati o qualsiasi altro esempio simile (davvero una marea) , sicuramente spieghera’ nei minimi dettagli ogni sfumatura…
Il sito si chiamera’ nomescelto.com..it… ect.?
DIPENDE… facendo una ricerca con le parole: “crea sito on line”… non e’ difficile trovare proposte che consentono di ottenere un “vero e proprio dominio”, i piu’ pero’ consentiranno di ottenere qualcosa del tipo http://nomeservizio.nomescelto.com.. ect.
Un elemento da valutare attentamente e’ il prezzo…. sicuramente non paragonabile alle DUE, TRE EURO AL MESE che corrisponde mediamente al costo di un dominio + spazio a disposizione (in molti casi senza limiti) di un normale provider….

Vale inoltre la pena far caso al dato di fatto che ANCHE gli “Aruba” (gli Hosting) offrono servizi “chiavi in mano” che richiedono banalmente solo di comunicare (compilare) i dati necessari… testo… immagini… ect. a costi in linea con le medie di questo tipo di mercato. Due esempi per tutti : Creasito (Register.it) (offerta presente sul mercato del “fai da te” da sempre) e Crea sito Aruba (prezzo piuttosto competitivo)
Cosi come realta’ dallo storico molto significativo come WORDPRESS (.com)  (da non confondere con WordPress.org che vedremo piu’ avanti ) offrono praticamente “da sempre” le stesse opportunita’…. e nel caso di WordPress (.com) il prezzo da pagare sara’ quello di concedere a WordPress… di far visualizzare qualche banner pubblicitario (per quanto possa sembrare strano il fondatore di WordPress e’ da anni tra i paperoni del pianeta) .

Approfondire (nel senso di trovare proposte) il settore “fai da te” in ambito web e’ davvero impresa molto semplice…ma molto probabilmente e’ altrettanto difficile districarsi tra centinaia di proposte che promettono di tutto e solo ad una prima veloce occhiata sono “tutte uguali”… di fatto nel tentativo di distinguersi… ogni proposta e’ una sorta di “mondo a se” e sinceramente e’ sconsigliabile investire ore e ore di “studio” per tentare di capire qual’e’ la piu’ adatta alle proprie esigenze, tanto vale investire lo stesso tempo per imparare seriamente… quanto serve per mettersi on line un piccolo sito costruito davvero con le proprie mani grazie all’uso di un codice (html) nato proprio per rendere estremamente semplice e pratico il mettere on line e a disposizione di tutti… un contenuto.

QUINDI, E’ COSI “DIFFICILE” ARRIVARCI IN MODO UN PO’ MENO “ASSISTITO” e , dettaglio non del tutto trascurabile, ad un costo che puo’ sembrare paradossale (due, tre euro al mese, in alcuni casi, comunque piu’ che seri dal punto di vista tecnico e commerciale, anche meno) ?
NO, vediamo come fare e riprendiamo quindi dal punto PROVIDER (hosting)…

COS’E’ UN PROVIDER (Hosting… )?
E’ un’azienda che in poche parole offre un “computer” (un server) nel quale poter depositare il necessario per far si che un sito prenda forma e che potra’ essere “raggiunto” da chiunque inserisca in barra indirizzi (per molti e’ il campo ricerca di Google) il nome scelto e trasformato in dominio (www.nomescelto.it… com… net… info… org… )….
Due parole a proposito di quel com.. it… net… ect. cioe’ l’estensione del dominio, NON C’E’ ALCUNA RAGIONE SPECIFICA (oggi) per scegliere questa piuttosto che quell’estensione… com, it, net, org…. sono OGGI… solo una questione di preferenza personale, stop.
Una volta arrivati alla home del provider (per esempio www.aruba.it, perche’ proprio Aruba? Perche’ in Italia e’ di gran lunga il provider piu’ “grosso” e con uno storico molto significativo, praticamente in grado di soddisfare qualsiasi esigenza, un po’ come un enorme “supermercato” di settore, per capirci meglio: ARUBA PRESENT FARM .  Altri provider? I primi dieci che mi vengono in mente: Siteground, VHosting, Netsons, Tophost, Keliweb, Register.it, Infracom, Serverplan, Artera, Serverweb…

Il primo citato e’ Aruba perche’ e’ il migliore?  No, non e’ quella la motivazione, diciamo che e’ sicuramente il piu’ “grosso”, per il resto e’ una questione di punti di vista e non e’ certo questa la sede per andare oltre.) bastera’ quindi inserire nel campo del form che compare a centro pagina il nome e seguire le “istruzioni”… arriveremo facilmente, e senza dover sborsare nulla, a sapere se QUEL nome e’ “libero” oppure no…
Se il dominio desiderato e’ “libero” il provider stesso ci dira’ che e’ piu’ che disponibile per occuparsi per noi delle procedure necessarie per registrare all’autority competente quel dominio, e quindi ci chiedera’ qualcosa che lo riguarda piu’ direttamente e cioe’ quali caratteristiche si preferiscono per lo spazio che intendiamo “noleggiare” in vista della creazione di un sito che fara’ capo a quel dominio… e qui le cose si complicano un pochino , quantomeno per chi e’ completamente a digiuno di questo tipo di cose, in pratica un po’ come il negoziante che chiede che caratteristiche si preferiscono per il nuovo computer…. ma piu’ o meno come per il negoziante anche il provider sara’ sicuramente pronto ad aiutarci e a farci “intuire” qual’e’ il “piano” ideale per noi…

Qualche input… meglio scegliere Linux (quando possibile scegliere tra Windows e Linux) e preoccupiamoci di avere a disposizione uno spazio “significativo” (si va da pochi Giga a spazio infinito) e quindi di avere a disposizione almeno UN database (sono tutte cose che qualsiasi provider spieghera’ nei dettagli… ), sbrigati i dettagli si passera’ alla cassa e con una spesa annua mediamente attorno alle 30/40 euro avremo tutto pronto per CREARE IL NOSTRO SITO!
In altre parole abbiamo acquistato “il terreno”…. le urbanizzazioni…. ora dovremo decidere come e con che caratteristiche “costruire” la nostra location!

INIZIA IL BELLO…. e oggi… assolutamente alla portata di chiunque, anche di chi proprio non puo’ andare oltre il saper leggere e scrivere, insomma non e’ detto che servano per forza conoscenze di programmazione, e nemmeno conoscenze particolari di grafica, tutto dipende da cosa ci si accontenta di fare o da quello che effettivamente ci serve!

Vale la pensa riflettere su alcuni punti:
Il nostro dominio sara’ “anonimo”? In altre parole potremo rimanere anonimi un po’ come per un profilo di un social? In altre parole ancora… potremo usare dati “fantasia”? NO, con il provider stipuleremo un vero e proprio accordo commerciale (vale anche per quanto riguarda le procedure di acquisizione del dominio) che quindi presuppone la maggiore eta’… e nessun tipo di anonimato. Il contratto e’ un vero e proprio contratto commerciale assolutamente valido da qualsiasi punto di vista legale e il tutto ci verra’ ovviamente fatturato ….

I nostri dati saranno poi raggiungibili (intestatario, responsabile della gestione ect.)? NI… nel senso che potremo scegliere se renderli pubblici (qualsiasi servizio Whois consente di avere i dati di un dominio) oppure no.
Esistono obblighi di legge particolari abbinabili alla pubblicazione di un sito? Si, ma non sono molti e tutti facilmente “sbrigabili”.
I nostri dati saranno al sicuro presso il provider? ASSOLUTAMENTE SI e in questo senso le leggi oggi sono piuttosto severe.
Rimanendo in tema sicurezza… un dominio e’ preceduto da un “http” (://) piu’ o meno “visibile” a secondo del browser che stiamo usando (Chrome per esempio si preoccupa di “autocompilare” il tutto nel caso non lo si sia inserito in barra indirizzi) e in molti casi (quasi tutti ormai) diventa https (e accanto al dominio compare un lucchetto) , cosa significa? Significa che il sito (dominio) e’ “sicuro” nel senso che possiede caratteristiche di crittografia (non serve approfondire) tali per cui lo si puo’ considerare “sicuro”… e questa caratteristica (certificazione SLL) puo’ essere fornita dal provider piu’ o meno gratuitamente e attivata (normalmente) una volta possibile l’accesso al pannello di gestione del sito attraverso una procedura piuttosto semplice e alla portata di chiunque, nessuna conoscenza tecnica particolare e’ richiesta… insomma un dettaglio, importante , ma solo un dettaglio che non deve scoraggiare l’entusiasmo per qualcosa (acquistare il terreno ect.ect.) oggi (finalmente) davvero alla portata di chiunque (quantomeno se si parla di primo sito… o comunque NON di un sito di vitale importanza per la propria attivita’ commerciale , per esempio un e-commerce, in quel caso e’ MEGLIO AFFIDARSI AD UN ESPERTO IN MATERIA… normalmente un WEBMASTER, diverso da un Webdesign…) !

MA… e’ proprio necessario rivolgersi ad un provider?
NO… si potrebbe anche diventare un server (un computer particolarmente potente ) ! In fin dei conti quando si visualizza un sito non si e’ fatto altro che collegarsi ad un computer…. e quindi ad una “cartella” di quel computer… dove risiedono i file necessari alla visualizzazione del nostro sito! O MAMMA… non e’ proprio cosi semplice la “faccenda” ma di fatto… in pratica e’ proprio cosi… e quel provider non e’ altro che un “qualcuno” che ci noleggia una cartella… che risiede in un Computer (nota la maiuscola) sempre acceso…. perfettamente funzionante…. costantemente gestito….. e a nostra disposizione per quanto riguarda QUELLA cartella (o addirittura tutto il computer se proprio vogliamo fare le cose in grande, ma non e’ questa la sede ne il contesto dove vale la pena di parlarne) .
Il tutto sara’ “combinato” con la “traduzione” di un numero in “gergo” il “meccanismo” potrebbe riassumersi in un termine : DNS (il nostro vero e proprio indirizzo) tradotto in linguaggio accessibile (in altre parole diciamo che 132435678070 diventa nomescelto.com) e quindi sara’ relativamente facile digitalizzare il tutto e “pretendere” il risultato.

MA… il dominio… il mio www.nomescelto.com mi viene noleggiato… o e’ tutto di mia proprieta’? Il dominio e’ di MIA proprieta’ e RISIEDE “fisicamente” nell’archivio dell’autority che si occupa di queste “faccende”, ente… che nulla ha a che fare con il provider come “societa’” (l’Aruba di turno) e che pero’ NON accetta un contatto di acquisizione DIRETTA con il “privato” e, un po’ come la borsa con le banche, esige un mediatore di “chiara fama” o comunque che sia in possesso di requisiti legali e commerciali affidabili, ed ecco che la figura del provider… diventa praticamente OBBLIGATA…
O MAMMA… l’amico “che se ne intende” potrebbe anche avere qualcosa da ridire.., per esempio potrebbe prevedere un flusso di visitatori da 100.000 visite al mese… ma DI FATTO… meglio tirare dritto, molto meglio… ed entrare nell’ordine d’idee che CI VUOLE, e basterà sicuramente un piano “base” (il primo proposto da qualsiasi provider) , punto, e nella piena certezza  che il dominio sara’ comunque solo e soltanto NOSTRO e a NOI intestato.
Il dominio scade? Certo… cosi come scade il contratto di affitto dello spazio a disposizione con il provider… e va rinnovato ANNUALMENTE.
Un dominio potrebbe essere acquistato indipendentemente dall’avere poi a disposizione un server sul quale costruire un sito? Si,  esistono realta’ commerciali che fanno da “garanti” per le operazioni di acquisizione e il dominio puo’ essere acquistato giusto per il piacere di “possederlo”… ma non e’ questo lo scenario di cui si occupa questa chiacchierata.
Dominio e spazio “di lavoro” devono per forza essere italiani? No, e’ possibile acquistare il tutto in tutto il mondo,  e le conseguenze dal punto di vista pratico si ridurranno essenzialmente ad un problema linguistico , salvo avere un’ottima padronanza della lingua inglese, ma la “logica” suggerisce… di rimanere in ambiti nazionali, e del resto in Italia abbiamo ottime e rinomate realta’ commerciali di settore in grado certamente di competere con chiunque a livello internazionale.

SINTESI:

1 PENSARE AL NOME DEL SITO

2 ANDARE “SU ARUBA” (o altro provider)

3 VERIFICARE SE E’ POSSIBILE ACQUISIRE QUEL NOME A DOMINIO

4 SEGUIRE LE PROCEDURE PER ACQUISTARE IL SERVIZIO DI REGISTRAZIONE DEL DOMINIO E QUINDI LO SPAZIO NECESSARIO AL FUTURO SITO

5 ATTENDERE CHE IL PROVIDER CI DIA IL “VIA LIBERA” PER POTER OPERARE PRATICAMENTE SUL NOSTRO “TERRENO”… si traduce normalmente nel ricevimento di una o piu’ email attraverso le quali il provider ci “riassume” i termini contrattuali e quindi ci “consegna le chiavi” (username e password) che ci consentiranno in pratica di accedere alle aree di “lavoro” e quindi:
pannello di gestione… gestione della posta (DETTAGLIO IMPORTANTE… assieme allo spazio acquisteremo anche alcune caselle di posta che potremo gestire come meglio riterremo opportuno) …. accesso ai database…. accesso via FTP . TUTTO CIO’ al di la di eventuali scelte che prevedono la creazione “assistita” di un sito da parte del provider ect.ect.

PUO’ SEMBRARE COMPLICATO, MA ASSOLUTAMENTE , oggi… NON LO E’.
VALE SICURAMENTE LA PENA SOTTOLINEARE CHE SI STA CHIACCHIERANDO (nessuna pretesa diversa, questa e’ una banale chiacchierata scritta di getto da una persona che ha messo on line piu’ o meno 600 siti internet in circa venti anni ) del puro e semplice “essere on line”…. “metto il mio dominio nella barra indirizzi ed ecco il mio sito … visibile per chiunque nel mondo faccia altrettanto….
Insomma si sta parlando della parte “tecnico-editoriale”…. in qualche modo l’equivalente del “vorrei STAMPARE un libro, una rivista… una semplice brochure….  mi serve sapere a chi rivolgermi per arrivare fisicamente… al libro da sfogliare”,  alla rivista, alla brochure… dando quindi per “scontato” che il contenuto di quel libro… rivista, brochure ce l’ho o mi ritengo in grado di pensarlo, progettarlo, scriverlo….  una volta che sono a posto dal punto di vista della “stamperia”….
Insomma si potrebbe tentare (come ogni paragone non va preso alla lettera, ovviamente) di paragonare il provider alla stamperia…. “nulla” di piu’ ma nemmeno nulla di meno, e di sicuro non e’ poco, anzi e’ piuttosto fondamentale….
ATTENZIONE a questa ultima allegoria… potra’ essere molto utile partire proprio da questo “scenario” per capire il seguito….

FINE DELLA PRIMA PARTE,
A presto!
Pubblicazione a cura del webmaster di questo sito.

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